Auricolari Bluetooth Jaybird X4, la nostra recensione
10 Dicembre 2019Partiamo velocemente perché ci sono tante cose da scrivere.
Gli auricolari bluetooth Jaybird X4 sono auricolari senza fili rugged pensati per chi fa sport, ma non solo le corsette al parco, lo sport serio come lo sci di fondo, le maratone, percorsi di trekking e via dicendo, e per chi lavora in ambienti pieni di polvere e sporcizia.
Scorciatoie
Auricolari Bluetooth Jaybird X4, le prime impressioni
Gli auricolari Jaybird X4 sono leggeri e grazie ai vari gommini a disposizione si indossano alla perfezione senza cadere e dare fastidio.
I comandi sul cavo sono comodi e nonostante penzoli sotto l’orecchio non da fastidio nei movimenti, e se dovesse farlo il gancetto sotto permette di regolarlo in modo che non dia fastidio.
Un po’ scomoda la piastrina per la carica, che va inserita con attenzione prima di attaccare il cavetto al caricabatteria, ma ne parleremo più avanti.
Gli auricolari Jaybird X4 sono classificati IPX7, quindi resistono ad acqua, polvere, neve e possono essere immersi fino a 1 metro per un massimo di 30 minuti, ma fossi in voi non proverei a vedere se resistono a 30 minuti e 1 secondo.
Tra gli auricolari in commercio sono tra quelli di classe più alta.
Qualità del suono
La qualità del suono è molto alta, e Jaybird ha anche una app per impostare le preferenze del suono.
Ci sono dei setup già configurati con equalizzazioni impostate per ogni genere musicale che possono essere personalizzate, oppure si possono creare le proprie equalizzazioni.
Questo fa si che nonostante siano auricolari bluetooth rugged la resa sonora è di qualità molto alta, soprattutto rispetto al prezzo.
I pulsanti sul comando permettono di rispondere alle telefonate (ovviamente), cambiare canzoni e richiamare l’assistente vocale, sia Siri che Google Assistant.
Durata della batteria
Questi auricolari bluetooth Jaybird X4 sono leggeri e molto piccoli, quindi ci si aspetterebbe solo qualche ora di autonomia.
Invece non è così.
La durata delle batterie è di circa 8 ore, a patto di mantenere un volume accettabile.
A volume alto si riduce l’autonomia di circa un’ora e mezza.
La parte scomoda è il cavetto proprietario per la ricarica, che ci obbliga a portarcelo sempre appresso.
Per ricaricare senza correre rischi è meglio prima collegare il cavetto agli auricolari e solo dopo collegarlo al caricabatteria.
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